L'opera della Ristrutturazione
la Direzione dei Lavori
La seconda parte della mia riflessione in merito alla “Ristrutturazione” degli edifici (la prima parte puoi leggerla qui), ci porta nella analisi del momento della realizzazione dell’opera, quella che noi definiamo Direzione dei Lavori.
Non si tratta, almeno per me, di una fase solamente tecnica ed assistenziale alla realizzazione dell’opera, ma è il momento in cui tutto quanto è stato progettato e condiviso con il cliente viene trasformato in realtà.
Prima di iniziare devono essere svolti passaggi comunque importanti come l’analisi dei costi di realizzazione, la scelta dell’impresa costruttrice, la predisposizione di tutte le documentazioni necessarie ed utili alla corretta realizzazione dell’opera, la stesura dei contratti di appalto, dei capitolati, tutte le incombenze burocratiche verso gli enti pubblici di controllo compresa una adeguata verifica delle strutture ed il coordinamento della sicurezza nel cantiere.
Se abbiamo lavorato bene nella fase della progettazione, abbiamo studiato ed approfondito ogni possibile particolare costruttivo e prodotto elaborati capaci di rendere più chiaro possibile il progetto alle maestranze chiamate alla realizzazione dell’opera, il nostro ruolo di Direttori dei Lavori sarà “tecnicamente” più semplificato e potremo concentrarci meglio nell’aspetto più stimolante della scelta dei materiali, delle modalità costruttive, delle tecniche di “posa”, degli accostamenti cromatici, ecc…
Se parliamo di ristrutturazione, significa che stiamo operando su una costruzione già esistente, per cui siamo di fatto a contatto con la Storia, quanto meno con la Storia di quel determinato fabbricato; ovviamente dobbiamo conoscerla a priori, abbiamo già analizzato e compreso l’edificio, per cui ogni nostra scelta, prima progettuale ed ora operativa, sarà basata nel completo rispetto dell’esistente e nella volontà di ridare vigore al fabbricato in cui stiamo operando.
La scelta dei materiali è forse la fase più coinvolgente in quanto si entra in contatto con operatori ed artigiani del settore che lavorano la materia prima o producono semilavorati sia in serie che su misura, tante sono le proposte da un settore che in Italia è ancora molto attivo.
Alcuni materiali devono essere reperiti nella stessa zona, quelli che hanno caratterizzato nei secoli un certo modo di costruire e che vogliamo mantenere e valorizzare; ad esempio, nella scelte dei materiali lapidei (murature in pietrame, soglie, stipiti, architravi, pavimentazioni, ecc…), ci porta a contatto con svariate e variopinte caratteristiche che possiamo scegliere dal fornitore di zona o, a volte, direttamente nella cava più vicina, ammirando il lavoro dei tagliatori o degli scalpellini.
Un fascino particolare è dato dai prodotti derivati dalla miscelazione e cottura delle argille, le cui caratteristiche cambiano a seconda della zona di estrazione e produzione, dando particolare attenzione alle lavorazioni ancora fatte a mano con antiche e sapienti tecniche per ottenere un cotto di qualità uniche che dalla propria semplicità emana arte e bellezza.
Un fascino particolare è dato dai prodotti derivati dalla miscelazione e cottura delle argille, le cui caratteristiche cambiano a seconda della zona di estrazione e produzione, dando particolare attenzione alle lavorazioni ancora fatte a mano con antiche e sapienti tecniche per ottenere un cotto di qualità uniche che dalla propria semplicità emana arte e bellezza.
Credo che sia chiaro cosa voglio esprimere e senza dilungarsi oltre intendo solo sottolineare la crescita personale che si vive entrando in contatto con realtà che si fondano sulla manualità e creatività dell’uomo, sulle capacità artigianali e realizzative e sulla soddisfazione che si vive man mano che vediamo prendere forma all’opera che abbiamo progettato.
Tutto questo senza nulla togliere al prodotto industriale che, a mio avviso, non dovrebbe tendere a simulare o semplificare la tradizione, ma dovrebbe essere il tempio dell’innovazione.
Ed infatti, la ristrutturazione non dovrebbe essere solo il consolidamento ed il mantenimento dell’esistente, ma anche la possibilità di proporre innovazioni ed adeguamenti capaci di rendere un edificio antico abitabile e completo di tutti gli attuali e moderni confort abitativi; il risultato finale, in termini di confort e abitabilità degli spazi, non deve invidiare nulla alla casa di nuova costruzione, anzi …
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