Spesso mi chiedo se vale la pena stare al passo con i tempi che cambiano così rapidamente, adeguare in continuazione la strumentazione dell’ufficio, investire tempo e denaro nel mantenere il livello di qualità di una offerta professionale che spesso si confronta solo con l’economicità del risultato.
Oggi noi architetti progettiamo con tecnologie integrate di Architettura e Ingegneria, basate su modelli di progettazione digitale BIM (Building Information Modelling), utilizziamo software certificati IFC, eseguiamo rilievi architettonici utilizzando laser scanner hds, o rilievi dei luoghi con ricevitori satellitari del tipo Gps che utilizzano reti internazionali Gnss, i modelli architettonici dei nostri progetti vengono trattati con tecnologie cinematografiche, prima diventano modelli 4D e poi presentiamo il prodotto finale tramite rendering foto realistici; come se non bastasse, già oggi consegnamo il progetto finale anche in video clip o magari impiegando anche stampanti 3D.
Non è il futuro, non è uno spaccato tratto da Guerre Stellari, è semplicemente la realtà del nostro attuale modo di lavorare. Tutta questa tecnologia è alla base del progetto integrato, che ci permette un controllo costante del manufatto che sarà realizzato, ci permette di integrare in simultanea altre professionalità, facendo lavorare all’interno dello stesso progetto digitale anche lo strutturista, l’impiantista, ognuno, dal proprio studio, sviluppa lo stesso progetto secondo le proprie competenze, mentre l’insieme è controllato costantemente dall’architetto progettista che ne monitora anche l’evoluzione dei costi.
Questo è Il presente..........come sarà il futuro? ...............ma a fronte di una professione sempre più meccanizzata, sempre più digitale, siamo ancora costretti a dialogare con un apparato amministrativo obsoleto, arretrato, dove l’unica documentazione possibile è ancora quella cartacea e bidimensionale.
Perché questa arretratezza? Forse è voluta? L’apparato politico ha forse paura di perdere, quello che io definisco, il piccolo potere locale? Eppure, con le nuove tecnologie digitali sopra accennate sarebbe facilissimo definire uno standard di gestione e rappresentazione tale da organizzare i diversi livelli di informazioni, non solo grafici o geometrici, ma anche annotativi, permettendo una verifica del progetto approfondita, capace di ridurre in maniera decisiva errori e tempi di lavoro.
All’interno dei nostri studi professionali, già oggi utilizziamo tecnologie avanzate di progettazione architettonica e strutturale, di simulazione sismica, di simulazione energetica degli edifici; possiamo avere il controllo del progetto nei minimi particolari.
La percezione dello spazio, propria dell’organismo umano, si è così estesa per merito dello strumento informatico, il quale genera non solamente un modello di punti, superfici e spigoli ancora comprensibile visivamente, ma introduce un arricchimento di informazione associata, patrimonio strutturato dal quale si possono
ricavare conoscenze utili alla produzione o alla documentazione degli elementi.
Il progetto-modello è divenuto pertanto esplorabile da diversi punti di vista; all’interno del contesto B.I.M. può essere scomposto negli elementi costituenti, assemblato nuovamente secondo diverse sequenze logiche, ma anche analizzato nel dettaglio, associando ad esso i risultati delle simulazioni condotte sul comportamento dei componenti che ne costituiscono il sistema. I valori analitici sono immediatamente visualizzabili, come il resto della documentazione costituita dai vari elementi costruttivi con il fine di ottenere una “visione aumentata” dell’organismo edilizio.
Tornando alla riflessione iniziale, la risposta è si. Vale la pena tutto ciò perché siamo convinti dell’importanza e dell’utilità della nostra professione nel contesto sociale e umano in cui tutti viviamo. Chi investe nel proprio lavoro e nella propria professionalità ama il proprio lavoro e la socialità in cui vive. L’offerta che ne consegue si distinguerà sempre dalle proposte sotto costo, che non hanno nulla di professionale e che non sono utili a nessuno. Inoltre, la serietà e la qualità che noi offriamo dovrà essere anche lo stimolo al cambiamento ed all’adeguamento delle pubbliche amministrazioni.
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