Stavo riflettendo sul ruolo dell'architettura sostenibile, sul ruolo straordinario che l'architetto riveste in questa fase storica di sempre maggiore attenzione all'ambiente, di questa consapevolezza di dover rispettare la natura quando ci si accinge a progettare una nuova costruzione o la ristrutturazione di un edificio.
Tutti, a parole, dicono di essere interessati e magari anche sensibili alla sostenibilità ambientale degli interventi edilizi, o urbanistici in genere, ma questa attenzione, di fatto, è abbastanza recente, per cui mi viene da chiedere: cos'è che ci spinge verso il rispetto dell'ambiente?
Forse è il livello di inquinamento oramai arrivato a livelli insostenibili ? Oppure, è la crisi economica ed ancor di più la crisi nell'edilizia che ci spinge i più a battere strade nuove per maggiori occasioni "lavorative". Ci rappresenta realmente questo recente buonismo?
Se osserviamo quanti convegni, articoli di giornale, riviste specializzate, corsi di formazione, sistemi di certificazione sono recentemente nati e a che livello si stanno sviluppando attorno al "rispetto dell'ambiente", le domande che mi sono fatto sembrano pertinenti. In pratica, dobbiamo capire di chi ci possiamo fidare.
Negli anni trascorsi, ma direi fino a qualche anno fa, sono state realizzate costruzioni in cemento armato quasi dappertutto, abbiamo consumato tanto di quel territorio che le coltivazioni di fondovalle, specialmente in zone del centro Italia, sono sparite. Era più importante, in prossimità della città, lasciare un terreno incolto e magari far leva sul politico consenziente di turno per tentare la carta del terreno edificabile: il guadagno era sicuramente più facile.
Allora, in questo mare di opportunismo come possiamo distinguerci, come può distinguersi chi da sempre ha progettato con una voluta attenzione verso il territorio da chi si avventura solo ora e per necessità nel complesso mondo dell'architettura sostenibile?
In ogni caso, ben venga questo aumentato interesse verso l'ambiente, sicuramente ne guadagneremo tutti, nella speranza che quando e se il mercato immobiliare ripartirà, non si torni alla precedente indifferenza per il solo tornaconto economico.
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