Valorizziamo il patrimonio edilizio esistente |
Con le città sempre meno in espansione, anche per la minore disponibilità di territorio, l’attenzione è sempre più rivolta al già costruito.
I costi degli alloggi sono sempre più cari e le disponibilità economiche continuano a scarseggiare, anche per l’indiscriminato aumento delle tassazioni; di conseguenza, nessuno si può permettere di sprecare, né spazio abitativo, né le poche economie rimaste.
Questi casi, a mio parere, saranno sempre più frequenti. L’Architetto, si dovrà esprimere come fosse un direttore d’orchestra: mettere in campo la sua preparazione storica, la conoscenza profonda dei materiali (sia della tradizione che innovativi), studiare e coordinare le varie funzioni abitative, in contemporanea con la scelta degli impianti e delle tecnologie che vi saranno installate, non distogliere mai l’attenzione dalla sostenibilità dell’intervento e dal previsto benessere abitativo, divenire psicologo, artigiano, artista ed anche illusionista (attraverso, magari, scelte di arredo su misura e personalizzate).
Senza nulla togliere a tutti gli altri professionisti e tecnici, che gravitano attorno al mondo dell’edilizia, questo è uno dei casi dove l’Architetto può dare il meglio di se.
Certo, non da solo, ma sapendo utilizzare al meglio tutte le professionalità tecniche (ingegneri per le strutture e gli impianti) e le capacità artigiane (falegnami, fabbri, impiantisti, pavimentisti, decoratori), coordinandone assieme le qualità.
La sfida prossima, sarà valorizzare l'abitabilità dei Centri Storici italiani.
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