La Riqualificazione dei Centri Storici e l’Efficienza Energetica degli alloggi.
In tempi di crisi economica, con il settore dell’edilizia fortemente colpito, in particolare rispetto alle nuove costruzioni, ci sono molte considerazioni da fare.
Intanto, dobbiamo osservare che, da un lato, gran parte del nostro patrimonio edilizio esistente è inutilizzato, dall’altro lato, il territorio aperto si è ridotto sempre di più per le continue espansioni delle periferie urbane.
Gli strumenti urbanistici, da una parte, per cui la programmazione, dovranno tenere conto, nei prossimi adeguamenti, della necessità di recuperare e riqualificare i nostri Centri Storici, più che continuare a proporre espansioni, per altro, non più tanto facilmente sostenibili dalla popolazione. D’altra parte, credo sia indispensabile investire nella facilitazione al recupero dell’edificato esistente, magari facilitando i percorsi burocratici, facilitando l’accesso al credito, proponendo sgravi fiscali e, se possibile, anche incentivi economici.
Intervenire per recuperare o ristrutturare un fabbricato nel Centro Storico ha, da sempre, rappresentato un costo maggiore rispetto alla nuova costruzione (per costo si deve intendere, non solo l’importo economico, ma anche la differenza tra adeguarsi ad ambienti già definiti rispetto a realizzare ambienti nuovi ed esattamente in linea con i propri bisogni), per cui aiutare per rendere appetibile questo tipo di intervento è sicuramente necessario.
Principalmente, è necessario per tutta la comunità; intervenire riqualificando o ristrutturando, significa riportare a vivere una parte della città già definita, significa riportare socialità all’interno dei nostri bellissimi borghi, che stanno da molto tempo ormai osservando il proprio spopolamento, sempre più ampio ed apparentemente irreversibile; inoltre, le città sono già dotate di infrastrutture (strade, fognature, luce pubblica, forniture di gas, acqua, luce, telefono, tv, fibre ottiche, ecc..), sono già dotate anche di sistemi di controllo, per cui più sicurezza. Tutto questo significa che i costi che gravano sulle amministrazioni, nel caso di espansioni urbanistiche, per costruire e mantenere le infrastrutture urbane, per la sicurezza dei quartieri e quant’altro, non devono essere sostenuti, nel caso degli interventi nell’esistente: ecco perché, le amministrazioni, devono aiutare e devono impegnarsi per promuovere il più possibile gli interventi di recupero.
Sono convinto che la riqualificazione dell’esistente rappresenterà il prossimo sviluppo futuro. Su questa linea, proprio nell'ambito dell'ultima edizione di KlimaHouse Bolzano, chiusa nei giorni scorsi, è stato presentato il protocollo CasaClima R (strumento sullo stile della certificazione per le nuove costruzioni). Senza scendere in noiosi particolari tecnici, mi preme qui sottolineare l’importanza di realizzare interventi che garantiscano efficienza energetica, garantiscano salubrità e miglior confort anche in fase di ristrutturazione di edifici esistenti.
Questo è sempre più necessario ed auspicabile; anche un vecchio fabbricato storico può raggiungere prestazioni energetiche efficienti, ma ciò sarà possibile solo se il soddisfacimento dei requisiti necessari potrà essere verificato sia in sede di progetto, sia durante la realizzazione e con le dovute capacità tecniche.
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